venerdì 29 agosto 2014

Constantine

E’ sicuramente un buon prodotto quello di Constantine, regia di Francis Lawrence, tuttavia non esente di difetti.

La regia funziona molto bene, con varie carrellate da dettagli o campi stretti a campi larghi, molto suggestiva e che non dà mai noia, nonostante lo stile del regista punti a inquadrare all’inizio o alla fine di una scena un dettaglio o un campo largo, esso non sarà mai scelto solo per il gusto estetico, che è comunque notevole in questo film, ma anche per l’utilità che avrà per la trama. A questi  movimenti il regista affianca ottime inquadrature che abbracciano sia i campi larghi, palazzi, città, deserto, sia i campi stretti, interni delle case, inquadrature sicuramente aiutate dalle originali scenografie e dall’ottima fotografia caratterizzata da toni cupi e malinconici: tutto ciò che nell’immaginario collettivo sarebbe molto illuminato viene incupito, sporcato, come le ali degli angeli, che invece di essere bianche tendono al blu scuro/indaco: tutto nella fotografia mira ad accentuare il senso di disperazione e disagio che circonda i due protagonisti, tema che riesce a convivere con il tentativo del regista di non far prendere sul serio il tema religioso del film e di come esso è trattato , come si nota anche dagli effetti speciali, volutamente grezzi e sopra le righe, che non puntano tanto al realismo quanto a creare una stilizzata rappresentazione delle creature e dei luoghi dell’al di là: il film riesce a non prendersi troppo sul serio su alcuni elementi, come il rapporto con gli oggetti sacri, e a trattare seriamente altri, come il dramma di John Constantine e Angela, senza che le due cose cozzino tra loro.
Quest’uso della regia rende anche sopportabile la recitazione molto piatta degli attori, spesso sotto tono ma che il regista è riuscito a non rendere fastidiosa.

Altrettanto bene non funziona la sceneggiatura, si sente che avrebbe dovuto essere divisa in due film, si cercano di inserire il maggior numero di elementi possibili, derivanti sicuramente dalla serie a fumetti “Hellrazer” da cui il film è ispirato, tuttavia non avendo la possibilità di approfondirli, essi sono solo accennati, facendo il possibile per non lasciarli come elementi a se stanti ma come elementi utili alla storia, tuttavia si sente che l’ora e cinquantacinque minuti del film, con un budget più ampio, sarebbe potuta diventare senza problemi un film di quattro ore, e forse con questa durata ogni elemento avrebbe potuto essere approfondito meglio, il discorso del regista e degli sceneggiatori sarebbe stato completo, anziché essere ridotto in molti aspetti, ciononostante buona parte degli elementi fondamentali, grazie anche alla già citata ottima regia, è resa bene.


 In conclusione, Constantine nel complesso è un buon prodotto, una regia che non ha mai un calo di tono e che mantiene sempre il proprio stile, affiancata da una sceneggiatura che però non riesce ad approfondire tutto ciò che vorrebbe proporre, probabilmente un budget maggiore e una divisione in due film avrebbe dato la possibilità agli sceneggiatori di trasporre in modo completo l’opera originale.

VOTO 3/5

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