E’ sicuramente un buon prodotto quello di Constantine, regia
di Francis Lawrence, tuttavia non esente di difetti.
La regia funziona molto bene, con varie carrellate da
dettagli o campi stretti a campi larghi, molto suggestiva e che non dà mai noia,
nonostante lo stile del regista punti a inquadrare all’inizio o alla fine di
una scena un dettaglio o un campo largo, esso non sarà mai scelto solo per il
gusto estetico, che è comunque notevole in questo film, ma anche per l’utilità
che avrà per la trama. A questi
movimenti il regista affianca ottime inquadrature che abbracciano sia i
campi larghi, palazzi, città, deserto, sia i campi stretti, interni delle case,
inquadrature sicuramente aiutate dalle originali scenografie e dall’ottima
fotografia caratterizzata da toni cupi e malinconici: tutto ciò che nell’immaginario
collettivo sarebbe molto illuminato viene incupito, sporcato, come le ali degli
angeli, che invece di essere bianche tendono al blu scuro/indaco: tutto nella
fotografia mira ad accentuare il senso di disperazione e disagio che circonda i
due protagonisti, tema che riesce a convivere con il tentativo del regista di
non far prendere sul serio il tema religioso del film e di come esso è trattato ,
come si nota anche dagli effetti speciali, volutamente grezzi e sopra le righe,
che non puntano tanto al realismo quanto a creare una stilizzata rappresentazione
delle creature e dei luoghi dell’al di là: il film riesce a non prendersi
troppo sul serio su alcuni elementi, come il rapporto con gli oggetti sacri, e
a trattare seriamente altri, come il dramma di John Constantine e Angela,
senza che le due cose cozzino tra loro.
Quest’uso della regia rende anche sopportabile la
recitazione molto piatta degli attori, spesso sotto tono ma che il regista è
riuscito a non rendere fastidiosa.
Altrettanto bene non funziona la sceneggiatura, si sente che
avrebbe dovuto essere divisa in due film, si cercano di inserire il maggior
numero di elementi possibili, derivanti sicuramente dalla serie a fumetti
“Hellrazer” da cui il film è ispirato, tuttavia non avendo la possibilità di
approfondirli, essi sono solo accennati, facendo il possibile per non lasciarli
come elementi a se stanti ma come elementi utili alla storia, tuttavia si sente che
l’ora e cinquantacinque minuti del film, con un budget più ampio, sarebbe potuta
diventare senza problemi un film di quattro ore, e forse con questa durata ogni
elemento avrebbe potuto essere approfondito meglio, il discorso del regista e
degli sceneggiatori sarebbe stato completo, anziché essere ridotto in molti
aspetti, ciononostante buona parte degli elementi fondamentali, grazie anche
alla già citata ottima regia, è resa bene.
In conclusione, Constantine nel complesso è un buon prodotto, una regia che non ha mai un calo di tono e che mantiene sempre il proprio stile, affiancata da una sceneggiatura che però non riesce ad approfondire tutto ciò che vorrebbe proporre, probabilmente un budget maggiore e una divisione in due film avrebbe dato la possibilità agli sceneggiatori di trasporre in modo completo l’opera originale.
VOTO 3/5
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