Quale modo migliore di delineare la personalità del nuovo
dottore, se non facendolo incontrare con i suoi nemici per eccellenza, i Dalek?
Gli sceneggiatori Phil Ford e Steven Moffat in questo episodio mostrano un
dottore confuso su chi sia e ancora più che nella puntata precedente, e che mostra dubbi sulla propria morale.
Sembra apparire per lui un barlume di speranza, un Dalek che
scopre la bontà, bontà caratteristica del dottore che ancora non sa di avere, e
da qui si delinea un dottore più duro, apparentemente insensibile e quasi
insofferente a ciò che succede intorno a lui, per poi recuperare poco a poco
tutti gli aspetti della sua personalità che lo hanno reso noto: rispetto della
vita, genialità, messo a confronto con il primo Dalek che vuole uccidere altri
della sua stessa specie, e proprio qui si determina la differenza fondamentale
con il dottore, dove l’uno sceglierà di continuare a uccidere, vedendo solo l’odio
per i Dalek, l’altro al contrario aborrirà, come sempre ha fatto, la violenza
fine a se stessa, quel rifiuto che da alla soldatessa, quando essa chiede di
unirsi a lui, è in realtà un rifiuto di ciò che il Dottore ha sempre ripudiato.
Si dimostra l’ottima compagna di sempre anche Clara Oswald,
sempre pronta a criticare le azioni avventate del dottore, ad aiutarlo e a
consigliarlo quando serve, si prospetta una fidata compagna di viaggio per
questo dottore proprio come lo è stata per il precedente.
possono che assicurare un altrettanto alto livello di tensione. Gli sceneggiatori hanno fatto un ottimo lavoro per delineare i principi di questo nuovo dottore attraverso il contrasto morale con il Dalek, una differenza trattata in modo maturo e che mostra concettualmente le differenze tra i due e dandoci al tempo stesso un’idea ben precisa su come sarà da adesso in poi il dottore di Peter Capaldi.
VOTO 4/5
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