
L’idea è tanto semplice quanto audace: elevare il dottore
agli altri personaggi popolari tanto cari agli inglesi, Robin Hood in particolare,
e ciò si capisce molto bene sul finale, tuttavia non è un discorso ben
approfondito, dopo che il dottore ha incontrato Robin Hood e la sua compagnia,
è messa in dubbio l’esistenza di questi ultimi, tuttavia non ci sono dati
indizi per capire la vicinanza tra il signore del tempo e il ladro gentiluomo,
e il parallelo tra i due, basato sui loro contrasti,non può che fallire, dato
che la loro rivalità è mantenuta ad un livello infantile, di gag, lasciando i
tentativi del dottore di provare l’inesistenza del suo rivale nel
dimenticatoio.
Anche la regia non è al livello delle due puntate
precedenti, affiancata da un montaggio troppo dinamico che rende
incomprensibili le scene d’azione e fastidiose le altre.
La puntata ha comunque dei lati positivi, come la ottima
recitazione di tutto il cast, con un Robin Hood molto credibile, e un Peter
Capaldi e una Jenna Coleman che assicurano sempre una forte empatia con i loro
rispettivi personaggi, anche la fotografia funziona molto bene sia nelle
foreste che nei castelli.
VOTO 2/5
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