sabato 20 settembre 2014

Non buttiamoci giù

La pessima esecuzione di una buona idea non può che risultare in un brutto prodotto, ed è sicuramente questo il caso di Non buttiamoci giù.

Quattro persone disperate unite dal destino che insieme ritroveranno la voglia di vivere, davvero un buon incipit, purtroppo il tutto risulta inutilmente forzato,dalle personalità dei protagonisti appena accennate in pochi dialoghi fuoricampo alla fretta con cui i quattro entrano in intimità: il film non si prende mai il tempo di approfondire una storyline o di fare empatizzare lo spettatore con i personaggi.

Le commedie drammatiche devono farlo sentire il dramma, non devono necessariamente essere basate su di esso, ma si deve sentire, mentre nel film è presente solo in alcuni momenti (gli unici che funzionano), che vengono puntualmente dimenticati o messi da parte: la storia rappresenta dunque quattro protagonisti che si rialzano da una caduta che non è mai avvenuta, lo stesso tema della caduta, sia fisico che non , dei personaggi viene appena accennato all’inizio del film, introdotto con dei bellissimi titoli di testo le cui lettere cadono come foglie d’autunno, per poi finire nella sempre crescente lista di discorsi messi da parte.

Così come la storia, anche i personaggi hanno ottime premesse, ma il poco approfondimento le rende semplici macchiette, un esempio evidente è JJ, portato dalla vita stessa sul tetto di quell’edificio, avrebbe potuto mostrare come un suicida non è che una persona come le altre, ma ovviamente le sue paure, i suoi drammi, il suo background sono solo accennati e, anch’essi, messi da parte per essere ripresi giusto per il finale.

Con una sceneggiatura così povera, l’unico aspetto per il dramma su cui si poteva puntare era quello dei dialoghi, che funzionano molto bene, soprattutto quelli delle due protagoniste femminili Jess e Naurinne, forse le uniche con cui si crea un minimo di empatia, per quanto le battute siano poco realistiche, in uno o due momenti riusciranno a strapparvi la lacrima.

Molto bella è invece la stupenda fotografia, che sfrutta perfettamente gli ambienti interni, ma soprattutto esterni (la scena finale nella Londra innevata è visivamente sublime), puntando su toni quasi sempre luminosi con la prevalenza di uno o due colori in particolare, creando quell’effetto di “luminoso ma non patinato” che Orange is the new black vorrebbe tanto saper fare.

In conclusione, Non buttiamoci giù aveva tutte le carte per essere un buon prodotto, ottima premessa, personaggi con un buon potenziale,la bellissima fotografia, purtroppo per la fretta di entrare nella storia vera e propria, nella riscoperta della felicità dei protagonisti, non ha messo le basi perché tale storia funzionasse, perdendo di qualità.

VOTO 2/5

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